Joe Formaggio, il sindaco di tutti gli Italiani

Questo week-end il sindaco di Albettone, Joe Formaggio, e’ tornato alla ribalta (come fa ogni tanto) con la sua ennesima perla di razzismo. Intervistato dalla trasmissione “La Zanzara” si e’ lasciato andare a mirabolanti affermazioni (qui il link dell’intervista).

joe-formaggio

Joe Formaggio (eletto con il 100% delle preferenze in quanto unico candidato Sindaco della ridente Abettone (2000 abitanti in provincia di Vicenza) non e’ nuovo a queste cose. “Comune col piu’ alto numero di porto d’armi”, “comune anti-immigrati” etc. etc., insomma, Joe e’ un vero e proprio paladino della giustizia all’italiana. Nel 2015 lancio’ l’idea di una tassa sulle coppie Gay per aiutare le famiglie tradizionali, installo’ in paese una serie di cartelli “Divieto ai Rom”, fermo sostenitore della campagna “Io sto con Stacchio” e migliore amico di Salvini, Joe non si fa mancare niente. Del resto, voglio dire, con quel nome e cognome posso solo immaginare che infanzia di merda abbia passato e come tutti quei bambini che sono vittime di bullismo da piccoli, devono rifarsi, da grandi, sui piu’ deboli.Continue reading

Si e’ fatta una certa. – Ovvero l’addio di Uriel

Per anni mi sono divertito a leggere i post del personaggio noto come Uriel Fanelli pubblicati quasi con cadenza giornaliera sul suo blog. Era da un poco che non lo visitavo e ci sono rimasto abbastanza di cazzo nello scoprire che era chiuso, caput, finito. Cercando a destra e manca ho trovato un sito dove un fan (o piu’ di uno) ha raccolto i suoi articoli per far si che ne resti almeno una traccia… Beh, voglio farlo anche io con il suo ultimo post, il suo saluto dove, come al solito, traccia un ritratto abbastanza tagliente di quello che si e’ visto girare intorno… Che dire, mi manchera’…

Si e’ fatta una certa.

di Uriel Fanelli

Era un pochino che notavo qualche difficolta’, ma ho sempre rimandato una riflessione profonda. Forse perche’ motivi di orgoglio – troppi aspettavano questo momento con gioia – mi spingevano a continuare. Ora pero’ me ne frega pochissimo di quelle persone – l’indifferenza ha superato, finalmente, il fastidio – e allora mi sono trovato in un silenzio , che mi ha aiutato a prendere la decisione.

Stavolta e’ vero, per una ragione. L’ho deciso io solo. Non ho un gruppo di psicopatici addosso (o meglio, non me ne frega niente), non ho emergenze particolari, non ho altre ragioni che non siano ragioni interiori.

La prima ragione interiore e’ l’esaurimento del mio rapporto con l’ Italia. Dopo qualche anno ho interiorizzato l’idea di non tornare mai piu’ a vivere in Italia, ho interiorizzato la Germania come nuova patria, e quindi rimaneva in piedi un rapporto che non era piu’ affettivo ne’ nostalgico. Era solo un residuo di vecchie abitudini. Ma onestamente, oggi leggo notizie dall’italia dicendo “ma chi se ne frega, in fondo”, e poi passo a leggere notizie su giornali tedeschi. Forse anche il mio studio del tedesco ha contribuito a proiettare diversamente il mio centro degli interessi.

Tuttavia, l’ Italia appare sempre piu’ come una ex fidanzata: piano piano interiorizzi il fatto che non c’e’ piu’.

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Quando vado al lavoro…

Quando tornai dalla mia prima vacanza ad Amsterdam (era un capodanno di molti, moltissimi anni fa) rimasi cosi’ colpito da quella citta’ da tornarci altre 4 volte in vacanza… Si sa, i suoi musei sono qualcosa di favoloso! 🙂

Tanta acqua e’ passata sotto i ponti da quella prima vacanza e l’amore che provo per Amsterdam forse e’ cambiato nella forma, ma la sua forza e’ rimasta immutata ed una delle cose che piu’ mi fa rimanere innamorato di questa citta’ sono le cose semplici, le cose quotidiane come, ad esempio, il rapporto con la bici… Che la citta’ sia piena di bici e’ una cosa che tutti sanno e che salta immediatamente all’occhio di chiunque arrivi alla stazione col suo gigantesco parcheggio per i pendolari.

Amsterdam Bike Parking

Ma quello che non si coglie da “turisti” e’ che la bici ad Amsterdam (piu’ in generale in tutta l’Olanda) non e’ una moda, non e’ un mezzo alternativo o qualcosa di fico. La bici e’ semplicemente il principale mezzo di trasporto, il piu’ comodo, il piu’ veloce, il piu’ economico e il piu’… BELLO.

Certo, mi manca un sacco il clima mite del sud Italia, ma le belle giornate ci sono anche qui; mi manca il cibo genuino, ma se vado a cercare in giro per i vari mercatini rionali ingredienti genuini e buoni si trovano anche qui; mi mancano un sacco gli affetti, ma condividere questa (oramai lunga) avventura con la mia compagna e i nostri due figli aiuta tantissimo… Ma ci sono cose che mi mancherebbero troppo di Amsterdam se andassi via e per la maggior parte si tratta cose semplici, quotidiane che si ripetono ogni giorno e che mi danno quella bellissima sensazione di vivere come se stessi in vacanza sempre e comunque… Cose come, ad esempio, quando vado al lavoro in bici ogni giorno…

Le motivazioni di un padre

Un po’ di giorni fa mi sono operato. Nulla di cui preoccuparsi, una piccola cisti nel collo, una cosa fastidiosa che nel giro di un paio di ore e’ stata rimossa. Certo, essere addormentato e andare sotto i ferri fa sempre paura, anche quando si tratta di una cosa da poco, ed e’ proprio per questo che mi e’ venuta in mente una cosa e per una volta voglio abbandonare il mio “no comment” su tutte quelle stronzate che si leggono on-line tra pro-figli e contro-figli, discussioni patetiche e ridicole per esprimere un solo pensiero e uno solo.

Tra le tante stronzate che si leggono, tra i tanti “10 motivi per” etc. etc. (questo articolo, ad esempio, e’ un perfetto esempio di idiozia a livelli stratosferici http://www.huffingtonpost.it/sezin-koehler/8-motivi-non-avere-figli_b_5828242.html) ci ritrovi cose come “amo dormire”, “amo avere i miei tempi” (Sezin Koehler e’ una tale idiota che mette nella lista anche “amo mangiare quasi 100% biologico”) e tante tante altre che, permettetemi, lasciano il tempo che trovano.Continue reading

60 milioni di grafici

Viviamo in un mondo dove tutti si sentono in dovere di avere un’opinione su tutto, un mondo nel quale chiunque e’ il giudice di chiunque e cosi’, siamo passati dall’essere un popolo di 60 milioni di allenatori di calcio as un popolo di 60 milioni di TUTTO. Siamo un popolo di 60 milioni di medici e/o ricercatori quando si parla di cose come Stamina o dei vaccini, siamo un popolo di 60 milioni di psicologi se un pilota si va a schiantare contro una montagna alla guida di un volo di linea, siamo un popolo di 60 milioni di politici e giuristi esperti quando si tratta di modificare la costituzione, siamo un popolo di 60 milioni economisti quando si discute dell’uscita dall’Euro e, infine, siamo un popolo di 60 milioni di graphic designer quando si tratta di disegnare loghi.

L’ultimo che con prepotenza sta facendo la sua comparsa nel mio feed di Facebook e’ questo:

Lombardia-voce-del-verbo-lavorare

Fa schifo? Si. E’ fatto probabilmente con Paint? Si. Ma la domanda che mi sono fatto io, da subito, al contrario dei moltissimi e velocissimi spacciatori di post dei giorni nostri, e’ stato quello di chiedermi se e’ VERO.

A quando pare questo disegno (non so come altro chiamarlo) e’ comparso per la prima volta sulla pagina Facebook di Alessandro Sorte (Assessore Regionale Infrastrutture e Mobilita’ della Regiona Lombardia – Forza Italia) il 26 Marzo con la didascalia “Logo Assessorato Infrastrutture”. Tutti a prenderlo per il culo (ovviamente) e, ad oggi, del disegno e del post sulla sua pagina Facebook non c’e’ piu’ traccia, e’ stato semplicemente cancellato. Da li’ sono partiti tutti a sparare a zero, da gente che nella vita fa tutto furche’ grafica fino, addirittura, ad Oliviero Toscani.

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L’ignoranza e’ un’arma, USALA!

Tempo fa, su suggerimento del mio dealer di fumetti preferito, lessi uno dei fumetti che piu’ mi e’ rimasto impresso fino ad oggi, Channel Zero di Brian Wood, se non ne avete mai sentito parlare, beh, leggetelo, e’ stupendo… All’interno del fumetto c’erano diverse pagine con disegni provocatori e l’invito e tagliare la pagina, fotocopiarla e attaccarla in giro. Uno dei volantini che erano presenti era questo:

mind

Concetto semplice (di sicuro Brian Wood non e’ stato il primo ad usarlo) e facile da afferrare. Ma come spesso accade, e’ vero anche il contrario… “Your mind is a weapon. USE IT.” La tua mente e’ un’arma. USALA. Se, per assurdo, proviamo ad invertire il concetto, potremmo trasformarla in “L’ignoranza altrui e’ un’arma. USALA” e questo e’ un concetto che in politica, in ogni paese ed in ogni epoca, ha sempre funzionato. Dal famoso “Dio ti vede Stalin no” fino alle bufale create dai politici nostrani come la storia secondo la quale le “orde” di immigrati che stanno per sbarcare sulle nostre coste stanno per farci morire tutti di Ebola (Il Giornale in questo e’ maestro, come sempre).

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Se la legge e’ uguale per tutti…

Non sono uno che va cercando la “giustizia” a tutti i costi, sopratuttto in un paese, come l’Italia, dove la frase “La legge e’ uguale per tutti” che campeggia in tutte le aule dei tribunali dovrebbe essere sostituita da una piu’ realistica “due pesi e due misure”, ma vorrei un attimo ragionare sulle nuove prospettive che si aprono dopo la recente condanna di Silvio B.

legge-simile

Non voglio commentare la condanna, come ci si e’ arrivati o altro, non sono un giornalista o un giurista, di leggi ne capisco poco e piu’ sto lontano dalle aule di tribunale e meglio mi sento. Quello che voglio fare e’ solamente vedere la questione Condanna-Berlusconi da un altro punto di vista.

Ho iniziato a lavorare nel 2003, a 24 anni, piu’ o meno sempre in regola quindi, di conseguenza, pagando tasse etc. etc. Tagliando con l’accetta, considerando lo stipendio che prendevo quando ho iniziato e quello che prendo adesso, potrei dire che, in media, l’obolo che ho passato allo stato pagando i contributi/tasse si aggira intorno ai 600 euro al mese.
Fino ad oggi, quindi, il mio contributo e’ di, piu’ o meno 79.200 euro prelevati dalla mia busta paga. Considerando che dovro’ lavorare altri 30 anni, quello che dovro’ pagare (o meglio, che verra’ prelevato direttamente dalla mia busta paga e ipotizzando che il mio stipendio rimanga sempre piu’ o meno lo stesso) sara’ 216.000 euro.
In totale, quindi, le trattenute sul mio stipendio ammonteranno ad un totale di 295.200 euro, insomma, una bella casetta.

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Capitali della Cultura, Caserta e i castelli in aria

Partiamo da una certezza: a me Caserta piace, e’ dove ho vissuto la maggior parte della mia vita, dove ho frequentato le scuole medie e superiori, dove ho trascorso la mia adolescenza, insomma, e’ quella che io chiamo CASA. Certo, ci sono 1000 difetti, me ne sono andato via per quelli, ma e’ stata e rimarra’ sempre CASA.

Detto questo, pero’, rimango sempre sconvolto dal feroce distacco dalla realtà che la città di Caserta (e molti dei suoi abitanti) hanno, un distacco dalla realtà che mi ricorda molto quello di cui vengono accusati i nostri (anzi VOSTRI) politici, ovvero il non rendersi conto di cosa succede nel mondo, il non rendersi conto di quali sono i veri problemi e una delle cose che più mi ha fatto rabbrividire e’ stata la candidatura di Caserta a “Capitale Europea della Cultura 2019”. Per fortuna l’Unione Europea ha avuto il buon senso di scartare la candidatura e andare avanti con altre candidate cosi’ ci siamo risparmiati l’ennesima sagra del ridicolo Casertano, ma mi ha incuriosito cosi’ tanto questa buffonata che non posso fare a meno di perderci un poco di tempo…

Dal sito ufficiale della Commissione Europea che si occupa delle candidature riprendo lo scopo di questa iniziativa:

The European Capitals of Culture initiative was set up to:
– highlight the richness and diversity of European cultures
– celebrate the cultural ties that link Europeans together
– bring people from different European countries into contact with each other’s culture and promote mutual understanding
– foster a feeling of European citizenship.

In addition, studies have shown that the event is a valuable opportunity to:
– regenerate cities
– raise their international profile and enhance their image in the eyes of their own inhabitants
– give new vitality to their cultural life
– raise their international profile, boost tourism and enhance their image in the eyes of their own inhabitants.

Tradotto:

L’iniziativa della nomina delle Capitali Europee della Cultura è stata istituita allo scopo di:
– Evidenziare la ricchezza e la diversità delle culture europee
– Celebrare i legami culturali che uniscono gli europei
– Portare le persone provenienti da diversi paesi europei, in contatto con la cultura di ciascuno e promuovere la comprensione reciproca
– Favorire un sentimento di cittadinanza europea.

Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’evento è un’occasione preziosa per:
– Rigenerare le città
– Aumentare il profilo internazionale e migliorare l’immagine della citta’ agli occhi dei propri abitanti
– Dare nuova vitalità alla vita culturale della citta’
– Aumentare il profilo internazionale, promuovere il turismo e migliorare l’immagine agli occhi dei propri abitanti.

Partendo da questi criteri si capisce che non c’e’ bisogno, necessariamente, di una grande città per essere nominati, basta, semplicemente, essere una città decente ed essere disposti a mettersi un poco in gioco. Che problema c’e’ allora? Beh, che Caserta in questi anni su tutto ha lavorato tranne che sulla cultura e sarebbe stato uno scandalo se fosse stata nominata e che, anzi, e’ uno scandalo già solo il fatto che qualcuno abbia pensato di supportare una sua candidatura… Certo, sarebbe stata un’occasione per aumentare il prestigio della città, ma di tutte le città’ che se lo meritano, Caserta e’ sicuramente l’ultima!

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PowerPivot: come creare Pivot Tables da paura!

Come la maggior parte degli on-line Marketeer (o come mi definisce un caro amico, marchettari on-line) passo la maggior parte della mia giornata su Excel. Lo ammetto, non e’ molto elettrizzante, ma solo chi non usa Excel non sa cosa sia in grado di fare e rimarreste sconvolti nel pensare che praticamente qualunque cosa che abbia a che fare con i numeri in questo mondo passa per Excel. Non conosco nessuno alla NASA, ma sono sicuro che senza Excel non sarebbe partito neanche uno dei loro viaggi nello spazio come so, questa volta per certo, che compagnie come Airbus o Boing usano Excel per i loro calcoli strutturali. Insomma, senza Excel il nostro mondo non sarebbe quello che e’.

I-Love-Excel

Ovvio, si potrebbe dire che il merito non e’ di Excel ma, in generale, di tutti quei programmi che permettono di salvare, conservare e analizzare dati come, ad esempio, database vari etc. etc., ma il merito di Excel e’ quello di essere abbastanza semplice da essere usato da tutti e, allo stesso tempo, abbastanza sviluppato da fare qualsiasi sorta di calcolo, operazione, analisi. Tool come le Pivot Tables e comandi come VLOOKUPS sono solo alcuni dei punti forti di Excel, ma, ovviamente ci sono anche molti limiti.

Uno su tutti, almeno per me, e’ sempre stato la lentezza con la quale Excel fa operazioni su grossi fogli di calcolo (ok, certo, dipende anche dal pc che state usando) e il limite imposto il numero massimo di righe (1.048.576). Certo, se lavorate sempre e solo con Excel e file generati con Excel il problema non si pone dato che non creerete MAI un foglio di calcolo con piu’ di 1 milione di righe, ma se incominciate ad usare file CSV allora la storia si complica. E’ abbastanza comune, infatti, esportare grosse quantità di dati in CSV file, lo si può fare da Google Analytics, Omniture e in generale, da qualunque programma che analizza dati, database e fogli elettronici. I file CSV sono scelti per la loro leggerezza e per il fatto che non hanno alcun limite di grandezza. Proprio perché non hanno alcun limite di grandezza potete permettervi il lusso di esportare un CSV file con milioni di righe (ad esempio il l’analisi del traffico di un anno intero per il vostro sito), il punto e’ come fate a lavorarci su con Excel? Come potete creare una Pivot Table con quei dati? O, meglio ancora, come potete incrociare quei dati sul traffico con altri dati sulle conversions (che magari avete in un altro CSV file da milioni di righe)?

Beh, PowerPivot e’ un add-in gratuito di Excel che vi permette di caricare in Excel file con milioni di righe e correlarli ad altri file con milioni di righe e creare delle Pivot Table che, altrimenti, non avreste potuto creare.

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Tutte le balle che CI raccontiamo

Per quanto uno si voglia alienare, per quando uno voglia lasciarsi il proprio paese di origine alle spalle, alla fine non ce la fai mai e io, come tanti altri expat che conosco, di tanto in tanto, durante la mia giornata, non posso fare altro che spulciare le news italiane per vedere cosa si dice nel belpaese. In questi 5 anni mi sono reso conto che più tempo passa e più la notizie che vengono date in Italia vengono in qualche maniera modificata per dare una visione più “italianeggiante” del mondo. In parte e’ un processo normale, insomma, se cade un aereo con 400 persone a bordo e ci sono 3 italiani e’ giusto, in qualche maniera, che la TV e la stampa italiana si soffermino di più sui 3 italiani che sugli altri 397, penso sia normale o, quantomeno, cosi’ fan tutti. Non si cambia la notizia, non la si snatura, la si rende solo più “vicina”.

Il problema, pero’, sorge quando le notizie vengono totalmente stravolte per dare una visione italianocentrica del mondo. La prima volta che mi sono scontrato con questo “problema” e’ stato l’anno scorso quando durante una pausa pranzo dei miei colleghi mi chiedevano la mia opinione rispetto al problema dei treni ad alta velocità FYRA. Io, sinceramente, non ne sapevo un cazzo, ma non ci metto molto a capire che si parla dei treni veloci che Olanda e Belgio hanno comprato dalla Ansaldo-Breda e che al primo freddo si sono sfasciati.

FyraSnow

Questo ha causato molti problemi nei collegamenti tra Olanda e Belgio che erano garantiti da questi treni. Grandi titoli sui giornali Olandesi (stessa cosa in Belgio suppongo) ma niente in Italia. Questa questione ancora non e’ chiusa e al momento la NS (la versione Olandese di Trenitalia) ha tirato in ballo anche Finmeccanica per l’eventuale copertura economica se la sola Ansaldo-Breda non riuscirà a garantire il rimborso che e’ stato richiesto. Si parla di 200 milioni di euro (i soldi che la NS ha pagato alla Ansaldo-Breda per i treni) più un rimborso legato ai profitti persi per la sospensione del servizio. La notizia ha avuto un grande risalto qui in Olanda e ancora se ne parla dato che ci furono discussioni in Parlamento a riguardo e ancora oggi il contenzioso tra NS e Ansaldo-Breda e’ aperto e pochi mesi fa’ la Ansaldo-Breda ha fatto causa alle ferrovie olandesi per aver rescisso il contratto che avevano stipulato, insomma, sarà una storia lunga e noiosa. A prescindere da come andrà a finire e/o da chi ha ragione una cosa mi colpi’, che mentre in Olanda se ne parlava molto, moltissimo, in Italia quasi non se ne parlava.

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5 anni ad Amsterdam… Riflessioni e Fatti.

Sono passati ben 5 anni da quando, il 2 Ottobre del 2008, mi trasferivo ad Amsterdam coronando il mio sogno da diciottenne con un poco di ritardo e motivazioni molto diverse da quelle che mi aspettavo da “giovane”… Altri 2 anni da quando scrissi il mio post sui miei primi 3 anni ad Amsterdam e la casa e’ sempre la stessa, anche mia moglie, ho una nuova bici e, soprattutto, da quasi 5 mesi sono diventato padre… Insomma, tutto procede bene e, soprattutto, tutto promette bene per i prossimi 5 anni!

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Mentre io mettevo su famiglia e facevo discreti passi in avanti dal punto di vista lavorativo, in Italia si sono avvicendati 3 Governi (Berlusconi IV, Monti e Letta), un nuovo dittatore sta crescendo (Grillo) e la disoccupazione “giovanile” (18-24 anni) e’ passata dal 26% al 37,8% mentre la disoccupazione che riguarda la mia fascia d’età (quindi fino ai 34 anni), la disoccupazione che colpisce i giovani che hanno finito gli studi e iniziano (o dovrebbero) iniziare a lavorare e a mettere su famiglia, e’ salita dal 33% del 2008 al 39,8%, se poi vediamo in particolare il Sud saliamo al 49%. Insomma, potrei quasi dire che sono andato via giusto in tempo… O forse no… In ogni caso con l’inasprirsi della polemica in rete tra pro-fuga e anti-fuga dal Bel Paese mi andava di dire la mia, o almeno di scriverla in maniera da schiarirmi le idee anche io.

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Barilla, diritti e l’ennesima rivolta della fuffa

Antefatto (nel caso in cui qualcuno negli ultimi 2 giorni avesse vissuto sulla Luna): Guido Barilla, presidente della Barilla, partecipa alla trasmissione radiofonica La Zanzara e, tra le tante stronzate che dice, pronuncia la seguente frase:
“Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca.”

Barilla-fuffa

E via di rivoluzione 2.0 con un micidiale attacco a suon di hashtag, articoli su blog, giornali etc. etc. Sinceramente a me tutto sto bordello fa semplicemente cacare e mi sa dell’ennesima rivolta della fuffa in puro stile italiano. Ora, a costo di far girare le palle a quei pochi (conoscenti) che leggono mi piacerebbe esprimere la mia…

Ho avuto il coraggio e lo stomaco di sentirmi l’intero podcast della Zanzara e per tutta la durata della sua intervista Guido Barilla ha sparato tante di quelle cazzate che farne il conto mi risulta impossibile. Ha esordito con l’elogio di Silvio Berlusconi definendolo un perseguitato dalla giustizia, un grande comunicatore e affermando che il suo sogno sarebbe averlo come testimonial dei suoi prodotti. Un paio di battute facili facili sui loro spot pro-integrazione (quello in cui una bimba “cinesina” viene adottata, portata in Italia e alla sua prima cena le fanno mangiare gli spaghetti – il video sta qui sotto), un paio di affermazioni infelici sul ruolo della donna e poi, per finire, l’affermazione dello scandalo! No a spot con omosessuali.

Sinceramente, di tutte le cose che ha detto, quella sugli omosessuali era l’unica cosa non offensiva. Ha elogiato Berlusconi, fatto affermazioni di un sessismo becero anni ’50 e la polemica la montiamo su come lui vuole spendere i suoi soldi per i suoi spot? Se la Barilla crede nella famiglia tradizionale e nei suoi spot vuole solo la famiglia uomo-donna-bambino che problema c’e’? Devono essere obbligati a fare uno spot con omosessuali? Devono per forza? Per quale motivo? Da quando preferire uno stereotipo di famiglia equivale ad essere omofobi?

Se io faccio solo sesso tradizionale e dico “non farei mai sesso gay” devo essere tacciato di omofobia o posso, semplicemente, esprimere la mia opinione senza dover per forza offendere nessuno? Allora dai, critichiamo Guido Barilla per quello che ha detto su Berlusconi, sulla figura della donna, ma se al signor Barilla non piace l’idea di fare uno spot con una famiglia gay che problema c’e’? L’Italia e’ un paese dove le coppie gay non sono riconosciute dalla legge, non possono adottare figli e non hanno diritto agli stessi diritti della coppie etero e stiamo qui a discutere sul fatto che la Barilla non vuole mettere una coppia gay a tavola con un piatto di pasta davanti? Ma dai, preoccupiamoci dei problemi veri, non di queste stronzate e non dimentichiamoci che Guido Barilla (oltre ad essere un idiota) e’ un imprenditore, non e’ il Papa o un ministro, la sue parole non avrebbero cambiato l’intolleranza italiana alle coppie non etero.

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Nuovo look per Google Hotel Finder

E’ stata lanciata da poco, negli USA, una nuova interfaccia per Google Hotel Finder, il comparatore di prezzi in real time di Big G. La nuova grafica dovrebbe essere lanciata a breve in tutti gli altri paesi. Ma cosa cambia rispetto alla precedente versione? Beh, quando ho visto per la prima volta il nuovo look sono stato colpito da diversi dettagli. Ecco qui come si presenta la schermata principale:

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A dispetto della versione precedente, il nuovo look assomiglia molto di più ad una normale pagina di Google dopo aver effettuato una ricerca per un hotel. Inoltre c’e’ da notare che appena sotto il searchbox c’e’ un piccolo menu’ con 4 opzioni: Web, Flights, Hotels e More

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Mi verrebbe quasi da pensare che in futuro Google voglia dirigere tutto il traffico per le ricerche relative ad Alberghi ed Hotel su Hotel Finder, su una pagina come quella di sopra, invece delle normali SERPs dando la possibilita’ di accedere alle vecchie SERPs clickando su Web. Un’evoluzione in questa direzione porterebbe ad un notevole incremento di “entrate” per Big G. dato che, mentre nelle vecchie SERPs era ancora possibile clickare su qualche link senza che nessuno pagasse (il buon caro e vecchio SEO) in Google Hotel Finder qualunque cosa viene clickata genera profitto per Google.

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Come si investe nei Paesi Bassi? Innovazione e talenti

Mi sono trasferito ad Amsterdam quasi 5 anni fa e sempre, quando mi ritrovo a parlare con amici e conoscenti, mi chiedono come si sta in Olanda, come si vive ad Amsterdam, come e se la crisi a colpito etc. Ovviamente i Paesi Bassi (e di conseguenza Amsterdam), non sono rimasti immuni alla crisi e i tagli, i vari governi che si sono avvicendati negli ultimi anni, li hanno fatti e come e, ahime’, li continuano a fare, ma riescono a “tenere botta” meglio di altri paesi un poco perche’ sono in pochi e, in parte, perche’ hanno instaurato, in passato, un sistema che tenta di investire in due cose fondamentali: innovazione e giovani talenti.

innovazione

In particolare 2 leggi, o meglio, agevolazioni fiscali, sono state fondamentali per favorire da un lato le aziende che investono in innovazione e dall’altro hanno incentivato l’arrivo, nei Paesi Bassi, di numerosi stranieri di talento e/o altamente specializzati: la 30% rule e il WBSO.

30% rule (regola del 30%)

La 30% rule e’ stata istituita per la prima volta nel 2001 (nel 2012 ha subito delle modifiche importanti ma, nella sostanza, rimane uguale) e consiste in una riduzione delle tasse per alcuni lavoratori specializzati assunti direttamente dall’estero. Grazie a questa agevolazione, persone che da fuori i Paesi Bassi vengono portate in Olanda per lavorare potranno usufruire di una forte detassazione del proprio stipendio.

In cosa consiste esattamente? Il lavoratore che rientra nella 30% rule ha diritto ad essere esentato dal pagamento delle tasse sul reddito fino al 30% della sua remunerazione annua. Se, ad esempio, il guadagno annuo e’ di 60.000 euro paghera’ le tasse solo su 40.000 euro.

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In ogni caso, Marina Berlusconi sotto processo c’é giá

Simpatico ed esilarante il siparietto col quale la vecchia dirigenza del PDL, alla ricerca di un nuovo leader, ha scelto di votare per la Monarchia e ri-scendere in campo al fianco (o meglio alle spalle) di Marina Berlusconi.

Marina-Berlusconi

Ancora una volta il Cav. ha colto nel segno, alla grandissima! Giovane, piacente, donna in carriera e, soprattutto, stesso nome del padre! Non dovranno rimuovere il nome BERLUSCONI dal simbolo del partito, non dovranno ristampare i manifesti o rifare gli striscioni delle manifestazioniu… Insomma, una bella mossa e, in fin dei conti, continuitá sotto tutti i punti di vista.

Mi godo lo spettacolo, come al solito, da debita distanza, me la rido, insomma, ma una cosa voglio dirla e scriverla cosi’, quando tra 5 anni saremo punto e d’accapo con le accuse alle “toghe rosse” potró gongolarmi con un bel “io lo sapevo che finiva cosi’!”.

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I black block dei vicini sono sempre piu’ neri

E cosi’ in Turchia si manifesta e, in un paio di giorni, si e’ passati da una protesta per un parco al dare fuoco alle sedi del partito del Presidente turco… Tutta l’informazione main-stream italiana sta coprendo gli eventi in maniera impeccabile tifando, in maniera spudorata, per i manifestanti dato che, per quello che ne sanno loro, non manifestano solo per difendere un parco MA (e forse soprattutto) contro le politiche “islamiste” e, quindi, i manifestanti turchi sono dalla stessa parte delle bombe americane lanciate per combattere i terroristi, insomma, i manifestanti sono dalla nostra stessa parte della barricata.

Non bisogna dimenticare, pero’, come il tutto e’ iniziato, con delle proteste contro l’abbattimento di un parco cittadino, qualcosa simile, anche se lontanamente, alle battaglie che da anni si combattono in Italia contro la TAV che minaccia non solo pochi alberi, ma un’intera valle…

Comunque non voglio parlare della TAV o delle proteste in Turchia (non perche’ non mi interessi, anzi, ma, semplicemente perche’ ci sono altri siti dove se ne parla molto meglio!), ma di come i media italiani ne parlano… I manifestanti turchi sono, per tutti, da Il Giornale e Il Fatto Quotidiano, dalla parte del giusto, mentre la Polizia sta sempre e comunque dalla parte del torto. Insomma, tutti i giornali italiani appoggiano le proteste turche con articoli e servizi che esaltano la voglia di liberta’ dei giovani manifestanti turchi. Quando pero’ le proteste si spostano a casa nostra la musica cambia… Pensiamo, appunto, alle proteste contro la TAV…

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Democrazia diretta alla Grillo? No thanks

Il fatto che questo sia un post dichiaratamente contro la politica e i processi decisionali del M5S non significa, automaticamente, che sia a favore del PD. Lo dico subito per evitare polemiche del tipo “ah, ma allora il PD?”. Non me ne fotte un cazzo del PD.

Tutti affascinati dal brillante esempio di democrazia diretta del M5S, tutti impressionati dalle votazioni on-line, dal coinvolgimento della base nelle decisioni, tutti innamorati della nuova politica che finalmente arriva nelle aule del Parlamento italiano grazie a Grillo. A dire il vero quando il M5S ancora non esisteva, l’idea dei meet-up grillini mi incuriosiva, ma adesso che sono venuti alla ribalta mi sono reso conto che sono solo una rivisitazione della solita vecchia minestra riscaldata.

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Incontri in streaming, tweets, video su youtube etc. etc., ho la sensazione che all’interno del M5S ci sia un poco di confusione e che non sia chiaro a tutti che il Parlamento non e’ la casa del Grande Fratello e che non si fanno le nominations. I deputati Grillini sono arrivati in Parlamento presentandosi come il nuovo che avanza, come la rivoluzione, come quelli che spakkano tutto (si, con la K…) per poi finire come manichini comandati a distanza ma non dal moVimento intero, ma da Grillo stesso e Casaleggio.

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Erri De Luca, io, Napoli e la qualita’ della vita…

Da poco e’ stata pubblicata l’annuale classifica del Sole24Ore sulla qualita’ della vita nelle principali citta’ italiane. Quest’anno Napoli e’ finita all’ultimo posto suscitando, ovviamente, non poche polemiche…

Oggi, poi, ho trovato in giro sulla rete un articolo, meglio dire, un commento, scritto da Erri De Luca che commenta questa classifica. In realta’ le sue parole sono state trascritte da un’intervista che rilascio’ nel 2010 sempre, comunque, a commento della classifica del Sole24Ore.

Comunque, ecco cosa Erri De Luca ha detto:
“Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco.”

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“Compare dates” in AdWords… Finalmente!

Nelle ultime settimane mi e’ capitato di vedere molti piccoli cambiamenti nell’interfaccia di Google AdWords, onestamente niente di notevole o degno di nota… Fino a stasera!

Mentre controllavo la performance di un account al momento di modificare il periodo di tempo che volevo visualizzare mi sono trovato questa schermata:

Finalmente si ha la possibilita’ di confrontare, in una sola schermata, la performance delle nostre campagne in diversi periodi di tempo senza dover saltare da un periodo all’altro o aprire due schermate di AdWords in due browser differenti.

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AdWords “ruba” i Breadcrumbs ai risultati Organici

E’ da sempre stato chiaro come SEO e SEA si influenzano l’un l’altro. In Google Analytics e’ possibile vedere, nel Multi-Channel Funnel, come questi due diversi canali si influenzano tra di loro ed e’ chiaro da tempo a tutti gli internet marketeers che una campagna AdWords per delle Keywords per le quali il tuo sito e’ posizionato in prima pagina in Google aiuta molto il Click-Through-Rate (CTR), di conseguenza il traffico e, eventualmente, le conversioni.

Uno degli altri numerosi fattori che influenza in maniera positiva il CTR e’ la presenza dei Breadcrumbs che danno all URL del sito un aspetto piu’ “pulito”, piu’ visibilita’ al sito e di sicuro una facile navigazione per gli utenti.

A quanto pare Google sta provando a collegare in maniera ancora maggiore i risultati organici e quelli di AdWords aggiungendo, dove possibile, i Breadcrumbs che mostra nei risultati organici all’ interno di AdWords.

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